Eredità digitale – (Parte I)

Eredità digitale: cos’è e quali le conseguenze.

Ci siamo mai chiesti in cosa consiste l’eredità digitale e le conseguenze qualora non lasciassimo le password ai nostri eredi?

Oggi, il nostro patrimonio non comprende solamente beni mobili ed immobili ma anche i cosiddetti beni digitali (foto, messaggi, criptovalue ecc..) contenuti all’interno dei nostri dispositivi elettronici.

La nostra vita è sempre più pervasa da strumenti ed identità digitali, che compongono il nostro patrimonio, e perciò  abbiamo il diritto che venga salvaguardato dopo la nostra morte.

Vi aiutiamo a capire quali sono gli elementi compresi nel patrimonio digitale.

Il patrimonio digitale è formato da beni distinti in una duplice categoria:

• Beni digitali personali, ovvero quei beni che rispondono ad interessi individuali familiari, affettivi o sociali, quindi tutti quei dati digitali considerati strettamente personali e non esposti a valutazione economica. ( email, fotografie personali, chat private, scritti intimi o personali)
• Beni patrimoniali si caratterizzano per il loro valore economico intrinseco e la facoltà di utilizzazione economica, nonché la loro disponibilità giuridica. (foto d’autore, progetti di un architetto, articoli di un giornalista, beni digitali acquistati on-line, software e criptovalute ).

Entrambi i beni, sia patrimoniali che personali, facendo parte della vita personale e privata di un soggetto avranno delle ricadute sul piano successorio.

L’eredità digitale e l’account

L’account è quel sistema di riconoscimento dell’utente che gli permette di accedere ad un determinato servizio, dunque, non è un “bene digitale” in senso proprio,

ma una mera relazione contrattuale tra il fornitore del servizio della società dell’informazione e l’utente.

In altre parole, si tratta di rapporti negoziali che traggono origine da contratti di prestazione di servizi on-line e che hanno ad oggetto la ricezione,

la conservazione o il processamento di informazioni, dati personali e contenuti digitali relativi a o d’interesse per l’internet user.

Sono tali gli account di posta elettronica, dei social network e dei Cloud.

I dati presenti nell’account sono di proprietà dell’utente, mentre lo spazio virtuale resta di proprietà del fornitore.

Non si dimentichi, infatti, che, come i beni digitali, anche gli account possono avere un valore patrimoniale spesso rilevante che può derivare loro dal contenuto,

come nel caso di account di pagamento automatizzato (PayPal, ecc.) o per il trading on-line (Markets), dai contratti di sponsorizzazione che lo corredano, dalle recensioni o valutazioni degli utenti (Youtube, E-bay, Tripadvisor, ecc.) o, semplicemente, dal valore acquisito per essere divenuto per gli utenti di una comunità un punto di riferimento

(gli account degli influencer).

Per quanto riguarda la successione, nel caso non si è a conoscenza dei dati, ovvero le informazioni dell’account, secondo l’art.6 del regolamento privacy si potrà richiedere ai fornitori dei servizi online di accedere ai dati personali del defunto e tenere una copia.

L’eredità digitale e le password

Mentre, le password, sebbene siano elementi essenziali per l’accesso agli account, smartphone e computer non vengono considerate come beni digitali,

perciò la loro trasmissione costituisce uno degli elementi più complessi nell’ambito successorio, questo perché sono tendenzialmente segrete.

Qualora queste password non siano rese note agli eredi, la soluzione migliore per questi sarà di rivolgersi ad un esperto informatico che possa recuperarle.

Essendo, ora, a conoscenza di cosa sia il patrimonio digitale e quindi la sua importanza, nel prossimo articolo, vi daremo dei consigli su come pianificare la propria eredità digitale.

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